Trent’anni fa la strage di Capaci: la memoria come arma contro le mafie
Autostrada Trapani-Palermo, 23 maggio 1992, ore 17.58. Circa 500 chili di tritolo piazzati dentro un…

Autostrada Trapani-Palermo, 23 maggio 1992, ore 17.58. Circa 500 chili di tritolo piazzati dentro un canale di scolo esplosero mentre transitavano le Croma con a bordo Giovanni Falcone e la moglie Francesca Morvillo. La prima auto blindata – con a bordo i poliziotti Antonino Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo – venne scaraventata oltre la carreggiata opposta di marcia, su un pianoro coperto di ulivi. La seconda Croma, guidata dallo stesso Falcone, si schiantò contro il muro di detriti della profonda voragine aperta dallo scoppio. L’esplosione divorò un centinaio di metri di autostrada.
Dopo 30 anni restano tanti buchi neri. Fissata per il 22 giugno, con la riapertura dell’istruttoria dibattimentale, l’udienza del processo in Corte d’Assise d’Appello di Caltanissetta nei confronti di Matteo Messina Denaro accusato di essere stato tra i mandanti delle stragi di Capaci e via D’Amelio. Chiamato a deporre in aula, in quella data, un perito che riferirà sulle trascrizioni effettuate su una conversazione ambientale. Il superlatitante nell’ottobre del 2020 in primo grado venne condannato all’ergastolo. Capo della mafia trapanese, ricercato dal 1993, è ritenuto uno dei responsabili della linea stragista di Cosa nostra imposta dai corleonesi di Totò Riina con il quale, avrebbe pianificato negli anni ’90 l’attacco alle istituzioni.
La memoria, oggi, è la cosa più importante. Le iniziative che scuole, giovani, associazioni, familiari delle vittime portano avanti nel quotidiano deve servire per non dimenticare quel periodo buio della storia italiana. La memoria serve sopratutto ad evitare che la storia si possa ripetere: lo diciamo sempre, anche se a volte – la guerra in Ucraina ne è un esempio – purtroppo il monito non funziona. Oggi, lunedì 23 maggio, in occasione del XXX anniversario delle stragi di Capaci e Via D’Amelio: circa mille studentesse e studenti, dal territorio e da tutta Italia, saranno presenti alle commemorazioni, insieme al ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, e alla presidente della Fondazione Falcone, Maria Falcone.
La delegazione di giovani che prenderà parte alle iniziative non sarà l’unico segno della volontà della scuola di essere presente e di testimoniare il legame imprescindibile tra l’educazione e la lotta contro le mafie. La città di Palermo ospiterà 1.400 lenzuoli realizzati da 1.070 istituti scolastici che hanno accolto l’appello del Ministero dell’Istruzione e della Fondazione Falcone, lanciato attraverso il bando #LaMemoriaDiTutti. Rita Atria, Peppino Impastato, Don Pino Puglisi, Libero Grassi, Pio La Torre, Lia Pipitone, Piersanti Mattarella, Rocco Chinnici: studentesse e studenti nelle scorse settimane hanno approfondito la storia di alcune donne e uomini uccisi dalla violenza mafiosa e hanno decorato i lenzuoli bianchi – che i palermitani usarono nel 1992, all’indomani delle stragi, per dimostrare la loro ribellione – con illustrazioni e messaggi derivanti dalla loro riflessione. Ne sono arrivati a Palermo da tutta Italia, da Como a Favignana, da Rivoli a Lampedusa. Saranno affissi al Foro Italico Umberto I, luogo in cui si terrà la celebrazione ufficiale, e ai balconi dei cittadini che hanno accettato di esporli durante il periodo del progetto.
L’evento istituzionale “La memoria di tutti. L’Italia, Palermo trent’anni dopo“, si svolgerà, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Foro Italico Umberto I di Palermo, dalle 10.00 alle 11.30, e sarà trasmesso in diretta su Rai Uno. All’iniziativa in memoria dei giudici Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Francesca Morvillo e degli agenti di scorta Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Rocco Dicillo, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Antonio Montinaro, Vito Schifani e Claudio Traina, uccisi da Cosa Nostra nel 1992, saranno presenti anche il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, la Ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, la Ministra della Giustizia, Marta Cartabia, la Ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, il Capo della Polizia, Lamberto Giannini, il Procuratore Nazionale Antimafia, Giovanni Melillo, il Procuratore di Roma, Francesco Lo Voi, la Presidente della Fondazione Falcone, Maria Falcone. Nel pomeriggio, dopo le 17, il Ministro Bianchi sarà a Capaci, al Giardino della Memoria Quarto Savona Quindici, per partecipare al momento del Silenzio, che verrà suonato alle 17.58, ora della strage, insieme a Tina Montinaro, moglie dell’agente Antonio Montinaro, alle studentesse e agli studenti.
Alla stessa ora, sotto l’Albero Falcone, in via Notarbartolo, davanti a quella che fu la casa del giudice, un trombettista della Polizia di Stato suonerà il Silenzio in onore delle vittime e verranno letti i nomi dei caduti negli attentati di Capaci e di Via d’Amelio. Saranno presenti, insieme agli studenti e ai cittadini, tra gli altri, Maria Falcone e il Presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico.