Viaggio nei corsi d'acqua del territorio: il torrente Parma

Torrente Parma nel basso cornigliese (foto di Gilli Turillazzi per Parchi del Ducato)

Uno dei temi principali di questa estate è stata l’emergenza siccità, che ha colpito la pianura Padana in modo molto massiccio, ma si è configurata come emergenza non soltanto a livello locale. La mancanza di piogge e l’innalzamento delle temperature infatti stanno minacciando molte zone e gli effetti del cambiamento climatico non sono da verificare nel futuro prossimo. Anzi, la stagione torrida e senza piogge di questo periodo è soltanto l’assaggio di quello che diventerà con ogni probabilità la normalità dei nostri prossimi anni. Si è parlato però di siccità soprattutto in riferimento alla pianura Padana perché la secca del Po, il Grande Fiume, ha generato molte gravi problematiche: all’uomo, all’agricoltura, agli animali. L’ultimo numero de IlParmense Mag è stato infatti dedicato alla siccità e al Po, con approfondimenti tematici che hanno cercato di spiegare la situazione drammatica per i molti settori del territorio. L’intento adesso è quello di continuare a parlare dei corsi d’acqua del parmense, un patrimonio spesso sottovalutato, ma che invece dovrebbe essere valorizzato, soprattutto adesso che si trova in pericolo. Il viaggio inizia con il torrente Parma.

Il percorso del torrente Parma

Scorrendo per 92km alle pendici del Monte Marmagna e gettandosi nel Po all’altezza di Mezzano Superiore, il torrente Parma è conosciuto soprattutto per dividere la città in due e donare alla provincia emiliana un lungo-torrente suggestivo e prezioso. Il torrente Parma però arriva in città dopo un andamento torrentizio tra l’Appennino e le colline parmensi. È solo dopo Langhirano infatti che il torrente si allarga verso la pianura e si immette dal lato sud di Parma per attraversarla fino a nord. Pur dando alla città un importante tocco naturalistico e un bacino di biodiversità da difendere ad ogni costo, il torrente Parma non va ridotto al suo tratto cittadino.

Bisogna infatti risalire fino al Lago Santo parmense, a 1852 m slm, per indagare la sua nascita. È dalle acque del bacino infatti – il lago glaciale più vasto della provincia di Parma nonché il maggiore lago naturale dell’Appennino settentrionale – che sgorga la Parma, riempita anche grazie alle acque dei laghetti Gemio e Scuro, e da cui prende il nome di Parma dei Lagoni. In questa confluiscono anche la Parmetta ed il torrente Parma di Francia. Caricato dalle acque appenniniche, il torrente Parma scende con carattere torrentizio: d’estate non è difficile trovarvi la secca, ma nelle stagioni piovose può assumere carattere impetuoso. La piena della Parma viene chiamata dagli abitanti la Parma voladora, sottolineando il cosiddetto “salto dell’acqua” visibile in particolare dal ponte Dattaro. Nelle memorie dei parmigiani rimangono anche le alluvioni del torrente: la peggiore quella del 1868, con 20 vittime, l’ultima nel dicembre 2017.

La Valle del Parma tra natura e il museo a cielo aperto di Sesta Inferiore

La sorgente del Parma deriva dal Monte Marmagna, ed è alle pendici di questo che scorre verso nord-est, incontrando i boschi misti di faggio e di abete oltre ai numerosi bacini appenninici tra le radure. La Valle è compresa sia nel Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, sia nel Parco Regionale di Crinale Alta Val Parma e Cedra. Si tratta di un territorio immerso nella natura, tra vegetazione e acqua dolce, che offre percorsi da trekking e passeggiate per entrare in contatto con il patrimonio della nostra montagna.

Lungo la Parma però, è possibile imbattersi anche in un vero e proprio museo a cielo aperto. Si tratta della frazione di Sesta Inferiore, una piccola località lungo il fiume, a 923 m slm, che fa parte del comune di Corniglio. Qui, tra il 1960 e il 1970 l’artista Walter Madoi realizzò sui muri esterni di molte case del borgo una quarantina di affreschi raffiguranti personaggi del posto, oltre che alcune celebrità dell’epoca: Sophia Loren, Vittorio Gassman, Gino Cervi. Alcuni dei dipinti sono scomparsi o rovinati, dato il contatto diretto con gli agenti atmosferici. Ma nel 2010 il Parco dei Cento Laghi ha organizzato un percorso attrezzato all’interno del borgo, “Madoi – Museo all’aperto”. Walter Madoi è uno degli artisti parmigiani più significativi della seconda metà del Novecento, che dopo gli studi all’Accademia di Brera a Milano, ha scelto Sesta Inferiore in Val Parma come località ideale per la sua esposizione artistica.

Presso Sesta Inferiore si trova anche un antico ponte sul torrente Parma, in uso fino ai primissimi anni del XX secolo. In passato collegava Sesta ai castagneti di Bosco, ma oggi è in rovina e non più transitabile.

Foto di copertina: Torrente Parma nel tratto cornigliese (foto di Gilli Turillazzi per Parchi del Ducato)

© riproduzione riservata