Sant’Ilario: festeggiamenti tra passato e presente nel giorno del patrono di Parma

Oggi 13 gennaio si celebra il Patrono della città ducale: consegna del Premio Sant’Ilario e giornata all’insegna della cultura per Parma 2020

Oggi 13 gennaio si celebra il patrono della città di Parma: Sant’Ilario di Poitiers. Vescovo della città francese, fu anche teologo, scrittore e filosofo; visse nel IV secolo e fu simbolo della cristianità per la Chiesa cattolica. La festa di Sant’Ilario viene celebrata nel giorno della sua morte, il 13 gennaio appunto, e nella tradizione locale è legata al miracolo delle sue scarpe. La sua eredità è vissuta oggi tramite eventi culturali, come il premio istituito nel 1987 assegnato dall’Amministrazione comunale di Parma ad alcuni illustri cittadini, ma anche a particolarità culinarie: quest’anno particolarmente accentuate in occasione di Parma 2020.

Nato intorno al 310, Sant’Ilario di Poitiers ha ricevuto una solida formazione letteraria, che oggi è rintracciabile nelle numerose opere che ha lasciato. La sua gioventù è stata caratterizzata dalla ricerca della verità, che lo ha avvicinato alla religione e con il tempo al cristianesimo. Il suo pensiero, di traccia anche filosofica, distingue un Dio creatore e un Dio incarnato, morto e sacrificatosi per darci vita eterna. Nel 345 su battezzato e in seguito divenne vescovo di Poitiers: dopo questa esperienza scrisse la sua prima opera, il Commento al Vangelo di Matteo, che tutt’oggi rimane il più antico commento in lingua latina sulla sacra scrittura. Successivamente partecipò con ardore alla lotta anti-ariana e il suo impegno lo portò all’esilio forzato da parte dell’imperatore Costanzo di Frigia. Durante l’esilio scrisse la sua più importante opera dogmatica, La Trinità, in cui racconta il suo cammino verso la conoscenza di Dio. Successivamente reinserito nella diocesi, diventò una sorta di martire della difesa contro l’arianesimo.

Fu nel 1851 che gli fu riconosciuta la sua grandezza, anno in cui Papa Pio IX lo proclamò Dottore della Chiesa. Adesso sia la Chiesa cattolica che anglicana lo venerano e ricordano il 13 gennaio, e la storia lo ha portato a diventare il santo più importante della città ducale. In realtà però, non è molto conosciuto il motivo per cui Sant’Ilario sia il Santo patrono di Parma, ma numerosi fonti fanno risalire la tradizione al lontano Medioevo. Secondo la leggenda comunque Ilario passò per Parma in un giorno d’inverno: aveva le scarpe rotte e consumate e fu aiutato da un ciabattino, che ne ebbe compassione e gli donò un paio di calzature nuove. Il giorno seguente trovò miracolosamente le vecchie scarpe lasciate da Ilario trasformate in scarpe d’oro. La tradizione quindi, vuole che in questo giorno si mangino le tipiche scarpette di Sant’Ilario, dolcetti glassati a forma di calzatura, preparati con farina, uovo, zucchero e vaniglia.

Oggi, in occasione della festività, viene consegnato il Premio Sant’Ilario, istituito nel 1987: si tratta di un riconoscimento per i cittadini che si sono particolarmente distinti nel lavoro o impegno civile e sociale nel territorio parmense. Al Regio questa mattina si terrà la celebre Cerimonia per la consegna del premio, che omaggerà chi ha migliorato nell’ultimo anno la condizione dell’umanità e del prestigio della città negli ambiti arte, scienza, impegno sociale e imprenditoria. Quest’anno il giorno del patrono cadrà nei giorni inaugurativi di Parma Capitale della Cultura 2020 e per l’intera giornata saranno aperti musei e luoghi d’arte. Inoltre si darà spazio all’iniziativa Viaggio nella città d’oro: un itinerario che prenderà vita grazie ai racconti di alcuni protagonisti della città. Altri eventi sono invece in programma all’Auditorium della Fondazione Don Gnocchi, a Palazzo Pigorini e al Teatro Due, mentre stasera in Cattedrale ci sarà il concerto Petite Messe Solennelle di Giachino Rossini.

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