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Peste suina, a Parma la donazione di sei gabbie per la cattura dei cinghiali

Oggi a Felino un incontro con il Commissario Straordinario per la Peste Suina, dott. Giovanni Filippini

Il Consorzio del Prosciutto di Parma e l’Unione Parmense degli Industriali contribuiscono alle azioni di contrasto per la Peste Suina Africana, con la donazione di sei gabbie destinate alla cattura dei cinghiali all’Azienda USL di Parma. La peste suina è una malattia virale dei suini e cinghiali selvatici, che provoca elevata mortalità per la fauna suinicola e che, quindi, può essere particolarmente impattante per le aziende della provincia che si occupano di allevamenti suini e lavorazione delle carni.

Le misure adottate dal Commissario per la Peste Suina

Il Commissario Straordinario alla PSA, Dott. Giovanni Filippini, ha messo in atto misure per il contenimento di questo virus, che sta mettendo in ginocchio l’intera suinicoltura nazionale. Le misure prevedono il rafforzamento delle barriere stradali e autostradali, oltre alla costruzione di altri sistemi di contrasto alla libera movimentazione dei cinghiali. È stata inoltre definita una zona di controllo dell’espansione virale (CEV) in cui è prevista l’installazione di trappole per la cattura dei cinghiali, insieme all’intervento sul campo di forze armate e operatori abilitati al controllo faunistico. L’utilizzo di trappole è necessario, soprattutto in zone in cui la caccia non è consentita. A tali misure, si affianca una sorveglianza epidemiologica dei suini domestici e dei cinghiali selvatici e una verifica della biosicurezza all’interno degli allevamenti.

La donazione delle sei gabbie

Alessandro Utini, Presidente del consorzio, apprezza le iniziative messe in campo dal commissario Filippini e supporta concretamente la causa con una donazione, confidando che venga attuato anche un intervento incisivo sulla fauna selvatica. La PSA è del tutto innocua per l’uomo, ma da parte del Consorzio si è già riscontrata una diminuzione della disponibilità di cosce, oltre che a forti rincari economici per i suoi produttori.

Anche Gabriele Buia, Presidente dell’Unione Parmense degli Industriali, si colloca in prima linea con la sua donazione, con l’obiettivo di proteggere gli allevamenti suinicoli, scongiurando ulteriori chiusure. Il presidente, inoltre, suggerisce una rapida azione di contrasto ad una precisa volontà politica per arrivare a sradicare l’epidemia e mettere al sicuro il nostro settore.

L’azienda Usl di Parma continua con il suo lavoro nel mettere in atto ogni azione utile a superare questo momento di forte criticità in accordo con il commissario straordinario alla PSA, le amministrazioni comunali e con tutti i soggetti coinvolti. Afferma Massimo Fabi, direttore generale dell’azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma: “Con la donazione di questo particolare tipo di trappole, il Consorzio del Prosciutto di Parma e l’Unione Parmense degli Industriali garantiscono un importante contributo all’attività di contrasto all’espansione dell’epidemia di Peste Suina Africana che da inizio anno è presente anche sul territorio della nostra provincia”.

La collaborazione di tutti: cosa fare

Se camminando per i boschi o per la campagna, ci si imbatte in una carcassa di cinghiale (quindi un cinghiale morto o resti di ossa), è necessario chiamare il numero unico regionale 051.6092124, attivo 24 ore su 24 7 giorni su 7. Occorre anche memorizzare la  posizione geografica sul cellulare in modo da poterla comunicare all’operatore e, se possibile, scattare una foto della carcassa. Telefonare, rilevare la propria posizione e scattare una foto: tre azioni utili, perché consentono al servizio veterinario dell’Azienda Usl di Parma di intervenire tempestivamente a ritirare la carcassa e a bonificare l’area.

Oggi a Felino un incontro sulla Peste Suina

Il 6 novembre, a Felino, in Via Verdi 4, presso il cinema teatro comunale si terrà l’incontro tra il commissario straordinario PSA, e vari esponenti dei consorzi di tutela suinicola di Parma, insieme con l’assessore del comune di Felino e esperti epidemiologici per valutare la situazione e cercare ulteriori misure al fine di contrastare la situazione di forte crisi che mette a rischio, non solo i nostri animali ma anche la nostra fiorente economia, fiore all’occhiello non solo della nostra regione ma anche dell’intera nazione.

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