Piccoli negozi di Parma: le dieci cose da fare per salvarli

Un piano di dieci azioni, elaborate dal Comune e dalle associazioni di categoria, per rivitalizzare…

Un piano di dieci azioni, elaborate dal Comune e dalle associazioni di categoria, per rivitalizzare il commercio nel Centro storico

PARMA | Dieci azioni per incentivare le piccole realtà commerciali del centro storico della città: il piano, elaborato dal Comune di Parma e dalle associazioni di categoria, è stato presentato dall’assessore Cristiano Casa. 

Pedonalizzazione dei borghi storici, valorizzazione commerciale e riqualificazione del mercato della Ghiaia: sono queste alcune delle dieci azioni che il Comune di Parma, insieme alle associazioni di categoria AscomConfesercenti, porterà avanti da qui al 2020 per incentivare le piccole realtà commerciali nelle aree urbane. 

Il piano, presentato ieri dall’assessore Cristiano Casa, dal Responsabile Struttura Operativa Regolamentazione attività economiche Vincenzo Fusco, dal Direttore Ascom Claudio Franchini e dal Direttore Confesercenti Parma Luca Vedrini, è stato realizzato con la collaborazione del Politecnico di Milano URB&Com Lab. 

Le dieci azioni

  1. Integrazione dei progetti di valorizzazione commerciale “Oltretorrente-P.za Ghiaia” e “Garibaldi-Saffi”-“Farini-Repubblica” con adozione di variante al RUE con l’obiettivo di assicurare il decoro delle aree e il rilancio dei locali sfitti dal punto di vista commerciale da oltre tre mesi, insistenti negli assi commerciali principali.
  2. Emissione di una serie di avvisi pubblici, finalizzati ad incentivare la nascita di nuovi negozi in locali commerciali sfitti o inutilizzati da almeno 3 mesi, attraverso l’erogazione di contributi per spese di investimento fino ad un massimo di 10.000 euro per singolo progetto presentato. Le prime zone individuate sono Borgo Romagnosi, le Gallerie di Via Mazzini in previsione dell’apertura del Ponte Romano e Via D’Azeglio in previsione dell’apertura della Galleria Culturale presso la Crociera dell’Ospedale Vecchio.
  3. Approvazione dei nuovi Criteri qualitativi per il rilascio delle autorizzazioni per le medie strutture di vendita, dopo il periodo di sperimentazione durato circa un anno e mezzo.
  4. Avvio di un progetto pilota, con il coinvolgimento dei proprietari d’immobili, per la valorizzazione integrata delle attività economiche urbane che consenta di monitorare le dinamiche localizzative e valutare l’impatto delle diverse politiche comunali incidenti su uno specifico contesto (urbanistica, edilizia, cultura, viabilità ed ambiente), per il recupero degli spazi sfitti e l’insediamento di nuove attività sinergiche con il commercio su area pubblica, le produzioni culturali e creative.
  5. Integrazione ed aggiornamento delle informazioni costruite nell’ambito del Piano Strategico del centro Storico di Parma: mappatura attività commerciali OpenStreetMap, monitoraggio presenze attraverso software Tim/Olivetti.
  6. Adozione di politiche di contesto per la pedonalizzazione di alcune aree del Centro Storico, quali ad esempio B.go G. Tommasini, B.go Nazario Sauro, Borgo XX Marzo.
  7. Analisi, ai fini della trasformazione in prossimità degli assi commerciali con presenza di negozi di vicinato, dei parcheggi a righe blu in parcheggi a sosta gratuita temporanea con inizio dalle aree di Via Trento, Via S. Leonardo, Via Emilia Est
  8. Predisposizione di un regolamento di salvaguardia in relazione all’esercizio di attività commerciali e artigianali, volto ad assicurarne la compatibilità con le funzioni territoriali in ordine alla viabilità, alla mobilità dei consumatori, all’ambiente, alla prevenzione dell’abuso di alcoolici, all’arredo urbano ed al tessuto circostante.
  9. Sostegno ad attività di ristrutturazione di attività commerciali e artigianali in previsione di Parma 2020; con riferimento a Parma UNESCO City of Gastronomy attraverso Consorzi di Garanzia.
  10. Razionalizzazione del sistema della Ghiaia con rilancio del settore merceologico alimentare attraverso la riqualificazione qualitativa della proposta mercatale bisettimanale e attraverso la creazione di un mercato alimentare coperto di qualità in P.le San Bartolomeo.

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