Grande fiume, la proposta dell’eremita Paolo Panni: “Creiamo un’associazione di Musei del Po”
Perché non dare vita a una associazione dei Musei del Po di Parma, Piacenza e…
Perché non dare vita a una associazione dei Musei del Po di Parma, Piacenza e Cremona? Paolo Panni, che ama definirsi l’eremita del Po, ha proposto alle associazioni del territorio di creare un museo che unisca Emilia e Lombardia sotto lo stesso fiume per collegare in un unico percorso le bellezze e i prodotti tipici delle nostre zone. Il recente riconoscimento di Riserva MaB Po Grande Unesco per il tratto mediano del Po, che ha già delineato ed avviato il suo piano d’azione, ed ha finalmente unito le due rive, può essere un motivo, reale e concreto in più, per un paio di progetti attuabili da subito. Sarebbe anche un modo per creare, facilmente, nuovi posti di lavoro e nuove opportunità per i giovani e per coloro che intendono fare impresa.
“La gente del Po ha sempre saputo tirar fuori il meglio, non accettando in nessun modo l’ipotesi di doversi arrendere. Ce lo hanno insegnato i nostri padri e i nostri nonni, che hanno avuto a che fare con pandemie, carestie e guerre mondiali. I loro saperi, i loro esempi, la loro forza sono ancora tra noi e rappresentano non solo un patrimonio inossidabile ma, ancora di più, devono essere quella vera e speciale eredità, lasciata a tutti, per realizzare, da subito, un domani, che è immediato, migliore”.
Anni fa, a Polesine Parmense si fece un’iniziativa, denominata “Mercato della terra e del Po”, del tutto locale, voluta giustamente per creare una “vetrina” domenicale dei prodotti del territorio. Purtroppo, a sua volta, dopo un po’ di edizioni, è tristemente tramontata. Partendo proprio da quella esperienza, con l’aiuto e il supporto fondamentale delle associazioni di categoria dell’una e dell’altra sponda, perché non creare un vero e proprio “Mercato della terra e del Po” che unisca Parma, Piacenza e Cremona, ed i loro prodotti? Prodotti che ci invidiano in tutto il mondo, si pensi soltanto alla salumeria, ai formaggi con Parmigiano Reggiano e Grana Padano che non hanno bisogno di presentazioni, ma anche ad alcune specialità di nicchia come il Pizzetto di Torricella del Pizzo e il Tortel Dols di Colorno per proseguire con altre ghiottonerie come il torrone e la mostarda di Cremona, la frutta della Val d’Arda, l’Aglio di Monticelli d’Ongina, i tanti prodotti dell’artigianato del fiume. “Con un po’ di buona volontà, lasciando da parte i campanili e credendo invece, coi fatti, in queste potenzialità, si può creare un’associazione con un vero e proprio Mercato della Terra e del Po, che sia itinerante e porti le nostre aziende, le nostre specialità e la nostra cultura ovunque ci verrà richiesto“, conclude Panni.