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Riapre il Workout Pasubio: al suo interno il “Distretto delle imprese creative”

Workout Pasubio, prossima riapertura del centro dopo i lavori

Il Workout Pasubio presto riaprirà: i lavori di rigenerazione urbana e riqualificazione dell’edificio sono in dirittura d’arrivo, e il risultato sarà la creazione del “Distretto delle imprese creative e rigenerazione urbana”, così Francesco De Vanna, assessore a Lavori Pubblici e Legalità, si è recato a Parma presso il cantiere per un sopralluogo insieme ai tecnici del Comune e quelli dell’associazione d’imprese che si è occupata dei lavori; i corpi di fabbrica interessati sono tre: Manica Nord, Corpo Centrale, e Padiglione Nervi. L’Assessore sottolinea che “Si tratta di un investimento molto importante dedicato ad un polmone ricreativo, aggregativo e culturale che auspichiamo possa avviare e contribuire ad una nuova fase del Quartiere San Leonardo“.

I fondi messi a disposizione sono infatti stati ingenti: 4 milioni e 377 mila euro con l’appalto affidato all’associazione temporanea di imprese I.T.I Impresa Generale Spa e Tecnologica srl. Il piano è iniziato con un percorso partecipativo partito da Comune e Ordine Architetti, culminando con il concorso per progettare la riqualificazione dell’ex-Wopa; dal maggio 2015 all’estate 2019 i suoi locali sono stati adibiti dall’associazione Workout Pasubio ad attività sociali e comunitarie, in un percorso creato in collaborazione con enti e associazioni di quartiere. L’edificio non è però nato come Wopa, anzi, venne costruito come stabilimento della ditta Manzini nel 1925, ma i bombardamenti della Seconda guerra mondiale lo danneggiarono, e i lavori di ricostruzione terminarono solo nel 1963, quasi vent’anni dopo.

Il Workout Pasubio torna con il Padiglione Nervi e la Sala Carroponte, ricordi della ditta Mazzini

C’era però una novità fondamentale, perché non si erano limitati a risistemare tutto com’era prima: era stato realizzato il “Padiglione Nervi“, così chiamato dopo l’ingegnere che brevettò il particolare tipo di copertura a campata unica, che risultò di grandissime dimensioni ma sottile, retta da quattro grandi archi che scaricano su dei pilastri; il padiglione conta ben 1.000 mq e un’altezza massima di 18 metri. La struttura sarà ora riconoscibile anche da lontano, grazie all’inconfondibile torre, punto di riferimento sia per il quartiere San Leonardo che per l’ingresso della struttura. Invece il punto strategico e più rilevante del complesso è la Sala Carroponte, in cui è stato mantenuto il vecchio carroponte, inserendo però dei pannelli radianti per permettere la climatizzazione degli spazi; è stato anche ampliato un caffè letterario verso la Sala.

La Sala Nervi è, d’altro canto, l’elemento più affascinante dal punto di vista architettonico e volumetrico: si presenterà come una piazza coperta lasciata libera a tutta altezza, e si è implementato un sistema di strutture prefabbricate leggere, pensato per permettere l’installazione di pareti divisorie che si possano aggiungere o rimuovere a piacimento, dando così la possibilità di dividere gli spazi a seconda di necessità e attività. Si è poi scelto di lasciare lo spazio centrale vuoto, in modo da poter ospitare i più vari eventi: da concerti e spettacoli, a esposizioni d’arte e di fotografia.

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