Memorie di Parma: storia ed immagini | PIAZZA GHIAIA
Il mercato della Ghiaia, simbolo di una città che si muove ma conserva tradizioni e identità; fino al 1928 la Piazza ospitò le Beccherie
MEMORIE DI PARMA | Dove oggi risiede Piazza Ghiaia mille anni anni fa scorreva il torrente Parma. Servi uno straripamento, quello del 1117, a lasciare in secca l’antico ponte romano in pietra e le zone subito adiacenti ricolme di detriti e sassi. Nascono in questo momento due spazi, la Ghiaia Piccola (l’odierno b.go Romagnosi) e la Ghiaia Grande (l’odierna piazza). Da qui una grande storia lungo i secoli fatta di ampliamento urbanistico e rimodulazione degli spazi, con la Grande Ghiaia che già nel 1227 poté ospitare la prima Fiera di sant’Ercolano da cui nacque la tradizione della piazza come luogo di mercato del bestiame. Una tradizione, quella dell’utilizzo di questo spazio a pochi passi dal Torrente come mercato, che durerà per secoli e che vedrà un ulteriore sviluppo nei primi anni del Cinquecento, quando il duca Pier Luigi Farnese ordinerà la costruzione del macello pubblico. Il mercato del bestiame rimarrà fino agli anni Trenta dell’Ottocento, quando – nel 1838 – per volere della duchessa Maria Luigia, verrà edificato il nuovo Foro Boario nella zona dell’attuale piazzale Dalla Chiesa e ordinata, per migliorare le condizioni igieniche delle antiche botteghe sparse nella città e scongiurare la diffusione di epidemie, la costruzione delle nuove Beccherie.
Le nuove Beccherie: dalle ventuno botteghe dei macellai al mercato di frutta e verdura
In stile neoclassico, le Beccherie sorsero come basso edificio giallo preceduto da un porticato con 50 colonne doriche in laterizio. Su queste si affacciavano 21 botteghe di macellai e una ghiacciaia, con il piano superiore caratterizzato da 18 finestre a semicerchio e destinato a magazzino. L’edificio verrà donato proprio dalla duchessa di Parma al Comune, e negli anni lo spazio della Grande Ghiaia sarà sfruttato anche come mercato di frutta e verdura. Nel 1851 farà poi la sua comparsa il mercato settimanale cittadino con la realizzazione – nel 1856 ad opera dell’architetto Luigi Bettoli – della grande scalinata in granito e biancone di Verona per facilitare l’accesso ai cittadini. Avrà inizio nel 1880 la macellazione della carne equina e di tre anni dopo sarà l’ingresso nel mercato dei pescivendoli, a cui saranno dedicate le tettoie metalliche centrali.
Il nuovo macello di Barriera Saffi e il declino delle Beccherie; la strada verso i moderni negozi fissi
Ad inizio ‘900, con la costrizione del nuovo macello di Barriera Saffi, le antiche Beccherie in Ghiaia perderanno man mano la loro originaria funzione, trovandosi utilizzate per lo più come negozi e abitazioni private. Nel 1928, con l’obiettivo di creare quello che ancor oggi conosciamo come Lungoparma, il Comune decreterà l’abbattimento dello storico edificio e, nonostante l’opposizione di parte dell’opinione pubblica, le beccherie verranno demolite dal podestà fascista Mario Mantovani. L’intero edificio – si vocifera in Città nei ferventi mesi di dibattito pubblico – avrebbe dovuto lasciare spazio a “un grandioso Mercato Coperto“.
Gli anni della Seconda Guerra mondiale e i bombardamenti su Parma non risparmieranno la Ghiaia: nell’aprile 1944 gli alleati danneggiarono gravemente alcuni edifici affacciati sulla Piazza che non smetterà tuttavia di ospitare il mercato cittadino. Con l’inizio degli anni Sessanta, la Piazza inizierà ad ospitare i primi negozi fissi in strutture metalliche prefabbricate. Con il passare degli anni e il deterioramento di queste strutture, il Comune deciderà nel 1988 di sostituirle con nuovi edifici e un primo progetto di riqualificazione. Nel 1995 verrà tuttavia redatto un secondo progetto e saranno avviati i lavori con la sostituzione dei vecchi prefabbricati. Sarà del 2004 un terzo progetto di riqualificazione, affidato all’architetto Paolo Portoghesi che porterà alla demolizione di tutte le costruzioni al centro della Piazza. Il cantiere si concluderà nel 2012 con la nascita di quella che ancor oggi osserviamo, completamente rinnovata e ricoperta da una struttura in vetro detta “vela”. Al di sotto del piazzale furono anche scavati tre piani sotterranei da destinarsi al mercato alimentare coperto e ad alcuni garage privati. Il mercato alimentare avrà breve vita, con gli ultimi banchi che, nel 2013, abbandoneranno la storica piazza dopo solo un anno e mezzo.