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Mangiare sano: i consigli della nutrizionista | INTERVISTA

Nella Giornata dell’Alimentazione abbiamo intervistato la dottoressa Francesca Morganti, biologa nutrizionista: “La dieta variegata e bilanciata non è un sacrificio”

Nella Giornata dell’Alimentazione abbiamo voluto approfondire il lavoro dei nutrizionisti: in un mondo che va sempre più di corsa, l’educazione alimentare svolge un ruolo importante per non diventare “schiavi” del cibo poco salutare e per mantenere alta l’attenzione sul mangiare sano. Ne abbiamo parlato con la dottoressa Francesca Morganti, biologa nutrizionista ed autrice di due libri sul tema alimentazione. Operativa sia su Parma (Basilicanova) sia su Reggio Emilia si occupa di diversi ambiti legati alla nutrizione, in particolare di intestino irritabile, distrurbi gastro intestinali, dimagrimento; un altro filone che segue è quello legato al mondo dell’alimentazione sportiva e poi tutto l’ambito donna, dalla ricerca di gravidanze alla menopausa, toccando anche problematiche tipicamente femminili come la fibromialgia. “Ho iniziato il mio percorso per passione, perchè interessata ad un’alimentazione sana e allo sport“. La sua passione è diventata poi un lavoro.

Perché è importante rivolgersi ad un nutrizionista?

Mangiare sano e bene, in modo adeguato rispetto alle proprie esigenze, ci fa stare bene, ci porta benessere ed è un modo per fare prevenzione. Patologie come il diabete o malattie cardiovascolari sono spesso legate ad un’alimentazione errata che porta ad avere colesterolo, trigliceridi alti oppure fegato appesantito; mangiare sano è importante per sentirsi bene, ma anche per gestire i sintomi – come ad esempio accade per chi soffre di gastrite che può intraprendere un’alimentazione che gli consenta di stare bene. I consigli di un nutrizionista sono importanti anche per chi fa sport, per capire qual è la propria alimentazione prima e dopo l’allenamento, in base al tipo di sport praticato ed ottimizzare lo status di salute/benessere, performance sportiva. Andare da un nutrizionista permette di personalizzare la propria alimentazione seguendo quelle che sono le esigenze di ciascuno.

Quali sono gli alimenti che non possono mancare in un’alimentazione sana?

Tutto va contestualizzato sulla persona. Ad esempio, i legumi sono un alimento ottimo ma per chi soffre di intestino irritabile devono essere somministrati con accortezza e limitato. Io sono per l’alimentazione variegata e bilanciata, con tanti alimenti per creare alternativa ed alternare diverse fonti di sali minerali, vitamine e proteine. Un altro esempio è il tonno: molti non sanno che è ricco di inquinanti, metalli come il mercurio, per cui mangiarlo una volta a settimana va bene, di più no: l’alternare diverse fonti permette anche di evitare di accumulare metalli pesanti o altri inquinanti.

Da brava seguace della dieta mediterranea, dico che non possono mai mancare frutta e verdura. La prima va moderata, poichè molto zuccherina; mentre la seconda è ipocalorica e contiene fibre, sali minerali, vitamine: è da moderare solo per chi soffre di gonfiore addominale. Un altro alimento ottimo sono i cereali integrali: pane e pasta sono, dunque, da preferire integrali piuttosto che raffinati; poi anche farro, orzo e quinoa permettono di alternare diverse fondi di cereali. Riguardo alla carne è da preferire quella bianca, limitando il consumo di carne rossa e di carne lavorata ad una volta a settimana o ogni due settimane; il pesce, come il pesce azzurro o il salmone, è ottimo perchè ricco di Omega 3. E poi sfatiamo un mito: anche le uova sono ottimi alimenti, contengono vitamine e non fanno alzare il colesterolo, mangiate nelle giuste quantità. Come già detto non possono mancare i legumi che sono un giusto mix tra carboidrati e proteine. Consigliati anche i ‘grassi buoni’ come l’olio extra vergine di oliva; la frutta secca sempre da moderare perchè contiene molti Omega 6.

In molti si avvicinano a “diete fai da te” togliendo alimenti e seguendo linee mono alimentari. Come si potrebbero evitare scelte “sbagliate” in tal senso?

Niente da togliere all’alimentazione vegetariana o vegana, l’importante è farla con consapevolezza. A chi si priva di determinati alimenti, sconsiglio il ‘fai da te’ perchè si rischia di andare incontro a delle carenze ed è sempre meglio affidarsi a qualcuno per fare educazione alimentare. Ognuno sceglie gli alimenti che vuole, ma per mangiare bene serve un criterio: la dieta vegana, ad esempio, va integrata con calcio, ferro, vitamina B12 ed omega3. Bisogna stare attenti a non andare in carenza proteica, poichè rimangono solo i legumi come unica fonte proteica.

Quanto è difficile far comprende che mangiare sano è una scelta per la salute e non una condanna o un sacrificio?

Dipende. Le nuove generazioni sono più consapevoli che mangiare sano non è solo una questione di dieta o di sacrificio. Un’alimentazione sana è una dieta variegata, il nutrizionista consiglia sulle variazioni da fare e sulle porzioni. Più difficile è farlo capire a chi ha una cultura culinaria molto classica e della tradizione, come le persone più anziane: è complicato fare cambiare le abitudini di una vita e passa meno il concetto che mangiare sano è anche fare prevenzione e migliorare la propria salute.

La nostra società va sempre più verso il “take away” o gli ordini di cibo già pronto. La mancanza di tempo per cucinare influisce nell’avere un’alimentazione sana?

C’è cibo pronto e cibo pronto. Bisogna lavorare sulla consapevolezza che non tutto il cibo pronto è uguale, ma ci sono scelte che sono più o meno sane. L’ideale è sapersi organizzare e preparare il cibo con anticipo ed usare di più il congelatore così da avere al bisogno alimenti già pronti. Bisogna anche educare a leggere le etichette alimentari e la lista degli ingredienti: non solo i carboidrati e le calorie, ma anche il sale.

La cucina più tradizionale, pensando anche a quella parmigiana, è ricca di ‘intingoli’ e condimenti: cosa è bene cambiare rispetto alla cucina delle nostre nonne?

La cucina parmigiana, ma anche quella emiliana, è ricca di carni lavorate come Prosciutto di Parma e Salame di Felino, ma anche di formaggi, come il Parmigiano Reggiano. E poi sulle nostre tavole ci sono anche paste ripiene: anolini, tortellini, lasagne… Insomma una cucina un po’ ‘pesantuccia‘ dove si predilige il burro – che è un grasso saturo – all’olio; è una cucina calorica, molto salata e ricca di grassi. Senza nulla togliere alle tradizioni, che sono importanti, bisogna provare a limitarla al weekend: bene il Prosciutto all’aperitivo del venerdì sera e i tortelli al pranzo della domenica, ma nel resto della settimana bisogna privilegiare la cucina salutare con meno carne, più legumi, frutta e verdura.

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