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Il Koala, dormiglione delle foreste di eucalipto

Un pigro orsacchiotto al profumo balsamico: la nicchia ecologica del koala e i fattori che ne minacciano l’estinzione

Il koala è chiamato infatti anche “piccolo orso“: sembra un peluche morbido e docile e se avessimo l’occasione di prenderlo in braccio non ne rimarremmo delusi. I piccoli marsupiali australiani infatti hanno un pelo soffice impregnato di un odore balsamico dovuto all’eucalipto dal quale sono costantemente circondati. Peccato, anzi per fortuna, è assolutamente vietato adottarli come animali domestici: hanno bisogno del proprio habitat e sono vulnerabili; i koala infatti sono una specie a rischio estinzione e le associazioni di protezione degli animali prestano attenzione per salvaguardare il loro ambiente e proteggere il loro stile di vita.

Il koala è un mammifero marsupiale australiano ed è l’unico del genere Phascolarctos e della famiglia dei marsupiali arrampicatori: vive esclusivamente sulle coste orientali dell’Australia, precisamente da Adelaide alla Penisola di Capo York, dove le condizioni climatiche garantiscono la crescita delle piante di eucalipto, unica fonte di sostentamento del koala. Le foglie e le gemme di eucalipto sono infatti il principale alimento di un koala adulto: da queste traggono acqua e sui rami della pianta il marsupiale vive per la sua intera vita. Questi alberi sono caratterizzati da un forte odore balsamico, che impregna il pelo dei koala e li protegge contro i parassiti, oltre che a dotarli di un intenso profumo balsamico: sono dei veri e propri orsacchiotti pelosi, morbidi e profumati e il loro aspetto – testa grande, orecchie pelose e occhi tondi – li rende ancora più simpatici e coccolosi.


Sorprenderebbe sapere che le foglie di eucalipto, principale alimento della dieta del koala, sono una pianta tossica per la maggior parte dei mammiferi? Beh, certo. I koala, che si sono assunti la responsabilità di curarsi in persona di queste foglie pericolose per i compagni di habitat occupando una specifica nicchia ecologica, sono dotati di un particolare apparato digerente: il loro fegato è infatti capace di disattivare le tossine e il l’intestino cieco funziona come una camera di fermentazione di microbi che digeriscono la cellulosa velenosa delle foglie. Il cucciolo di koala invece, non possedendo da subito la flora intestinale in grado di digerire la cellulosa , sviluppa i batteri necessari alla digestione delle foglie attraverso la coprofagia: si nutre degli escrementi della madre per assimilare i batteri per loro tanto fondamentali.

La giornata tipo di un koala

Forse bastano due parole per descrivere come un koala trascorre le 24 ore: eucalipto e sonno. Il koala infatti durante il giorno dorme fino a 18 ore e all’imbrunire si sveglia per mangiare (esclusivamente eucalipto), per poi tornare ad appisolarsi per tutto il giorno seguente. Ma perché dormono così tanto? Ovviamente c’è una spiegazione: la grande quantità di foglie che ingeriscono, quasi mezzo kg a notte, non dà loro calorie; pertanto il loro corpo si è sviluppato per conservare la massima energia possibile attraverso un metabolismo ridotto, per cui, durante le ore più calde il koala rimane sull’albero rannicchiato a dormire tranquillamente.

Dopo questo si può certamente affermare che la vita del koala sia piuttosto sedentaria e monotona: ogni tanto scende dall’albero per ingerire terra, corteccia e sassolini, o per cambiare eucalipto ma comunque sono casi rari in cui non compie grandissimo sforzo; per di più si dice che dedichi appena 15 minuti a giornata alle interazioni sociali. Inoltre il koala non “perde tempo” nemmeno a bere. Infatti la parola koala deriva da un dialetto di una tribù aborigena australiana, la lingua daruk: in particolar modo deve il suo nome al termine “gula“, che significa “colui che non beve”; tutti i liquidi di cui hanno bisogno infatti vengono assunti dalle stesse foglie di eucalipto. I koala quindi non devono scomodarsi nemmeno per cercare acqua: hanno scelto di vivere su una pianta che dà loro cibo, acqua, pericolosa per gli altri esseri viventi, ma perfetta per loro, grazie al loro apparato digerente, si può dire, funzionante alla perfezione.

Animale tenero e fragile; ma non fatelo arrabbiare

Il koala è un animale fragile in quanto non sia dotato di una resistente cassa toracica a livello dall’addome: questa mancanza è dovuta alle condizioni di vita del koala, che spesso sta rannicchiato sui rami ed ha quindi bisogno di scioltezza nei movimenti. Quando viene preso in braccio infatti, bisogna portare estrema attenzione per non fargli male o per non infastidirlo, dato che non è abituato ad avere pressione sulla pancia o ad essere stretto e sollevato. Sono rari infatti i casi in cui un koala può essere preso e coccolato: solo alcuni esperti sono in grado di compiere queste operazioni, per esempio in allevamenti specifici, e le persone comuni, se vogliono interagire con un koala, devono raggiungere appositi luoghi. Certo, il marsupiale è più “accessibile” se si è qualcuno di veramente importante.

Spesso si ha l’immagine del koala come animale tenero, abbracciatore di alberi, e così è, se consideriamo la maggior parte della sua vita. Ma spezziamo una lancia a loro favore: questi animali pigri e dormiglioni sono anche capaci di arrabbiarsi. I comportamenti aggressivi riguardano per di più gli individui maschi, che si sfidano in incontri di wrestling solo per definire la territorialità, esternando morsi violenti alle spalle. Per quanto riguarda l’attacco all’uomo, sono molto rari i casi in cui si sente dire che il koala morda un essere umano, anche perché sono animali per lo più lasciati nel loro habitat, con l’eccezione di zoo o di esperti che se ne prendono cura. Tuttavia se un koala è veramente infastidito può sferrare un morso lungo e tenace: una donna nel 2014, ad esempio, è stata attaccata alla caviglia mentre stava cercando di difendere i suoi cani dall’aggressione del marsupiale; è riuscita a liberarsi dalla morsa soltanto dopo essere riuscita ad aprire le mandibole dell’animale, rimediando una ferita da 12 punti.

Rischio estinzione: deforestazione come principale minaccia del koala

Nel 2012 la specie è stata dichiarata “vulnerabile” dal Governo Federale australiano: WWF dichiara che i koala rischiano di estinguersi entro il 2050 nello Stato australiano del Nuovo Galles Del Sud e la principale causa è l’incremento del disboscamento per l’agricoltura. Lo scorso anno sono state infatti utilizzate immagini satellitari per monitorare il tasso di accelerazione del disboscamento nello Stato: secondo WWF Australia sono meno di 20 mila i koala rimasti nel New South Wales e di questo ritmo rischiamo di veder scomparsa la specie entro 30 anni. L’associazione ambientalista ha contato poi che sicuramente i koala presenti in libertà in tutta l’Australia siano meno di 100mila, forse soltanto 43mila.

Il disboscamento di piante di eucalipto, che sono fondamentali per il sostentamento dei koala, costringe i marsupiali a spostarsi per trovare cibo, e spesso sono coinvolti in incidenti stradali, malattie e problematiche varie dovute al cambiamento di habitat e quindi di abitudini di vita. Altro problema che minaccia i koala riguarda i cani, che sono golosi dei piccoli pigri animali, e che danno loro la caccia frequentemente. Infine c’è anche da segnalare che negli anni ’20 e ’30 i koala sono stati vittime di una caccia molto intensa per ricavare le loro pellicce e in quegli anni la popolazione diminuì drasticamente: da allora associazioni e ambientalisti hanno cercato costantemente di proteggerli e salvaguardarli, ma finché la deforestazione nel loro ambiente continua è difficile garantire di poterli ancora ammirare tra qualche anno.

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