Il discreto fascino della retromania: dal cinema alle serie tv di culto

Scrive Simon Reynolds a proposito del revival musicale degli ultimi 15 anni che l’era pop in cui stiamo vivendo è letteralmente impazzita per tutto ciò che viene definito retrò, commemorativo e vintage. Dal discorso musicale ci si può spostare su quello audiovisivo, dove il ritorno di un cinema anni ottanta come quello di Top Gun: Maverick ha stabilito un numero record e un primato da battere, in termini di incasso ai botteghini. Le citazioni o gli omaggi però verso il cinema e la letteratura anni ottanta non finiscono qui. Non è un caso se cineasti come ad esempio James Gunn, l’autore dei Guardiani della Galassia (MCU) e di Edgar Wright, autore della Trilogia del Cornetto e di Baby Driver, hanno più volte mostrato di aver preso a piene mani dall’immaginario visivo e della cultura pop che erano imperanti tra la fine degli anni Settanta e la prima metà degli Ottanta. Concludendo è impossibile non citare due autori del momento come i Duffer Brothers.
Stranger Things: manca solo una stagione alla conclusione della serie cult
I fratelli Duffer, noti al grande pubblico per aver scritto e ideato la serie tv cult Stranger Things, non hanno mai nascosto la loro sconfinata ammirazione per autori come Stephen King, Spielberg, Joe Dante e James Cameron. Impossibile citare tutto l’armamentario e comunque un prodotto come Stranger Things, tra le cose migliori uscite da Netflix tra il 2016 e oggi, è una serie che cita, omaggia e saccheggia l’immaginario pop anni Ottanta. Per certi versi facendo un lavoro speculare e simmetrico rispetto a quello effettuato appena qualche anno prima da Ernest Cline, autore del best seller Ready Player One. Se però Cline si può senza problemi ascrivere come autore fondamentalmente cyberpunk o post-cyber, con i Duffer Brothers, il discorso è un po’ diverso. Loro stanno rivivendo gli anni Ottanta, che non hanno effettivamente vissuti. Dietro c’è stata una perfetta e oliata macchina da guerra che ha riscoperto e rispolverato tutto quello che c’è stato in quel decennio. Dalla musica pop rock, ai dolciumi, dai vestiti ai poster appesi nelle stanze dei ragazzi protagonisti, passando per le bici fino ad arrivare naturalmente ai videogames e ai giochi di ruolo e da tavolo. Perché fondamentalmente è un’opera per e sui nerds. Amati, amatissimi dal cinema anni ottanta, i ragazzini terribili e tanto simili a quelli usciti fuori dal Master of horror, Stephen King, sono degli appassionati di musica, di elettronica, di cultura pop, ma sono prima di tutto dei grandi giocatori di arcade gaming. Infatti più di una volta e in particolare durante la seconda stagione della serie tv, si vedono i mitici cabinati con i giochi di quel momento.
Licorice Pizza di PT Anderson
La sala giochi è tornata protagonista anche nel bellissimo e nostalgico Licorice Pizza, di Paul Thomas Anderson, regista che già aveva mostrato l’altra faccia di Hollywood nel film Boogie Nights. Del resto il connubio tra gioco e cinema è sempre stato molto stretto e ha dato sovente ottimi riscontri e risultati, come anche per il cinema di impronta dichiaratamente sportiva o quello dedicato al tema del gambling dove i live casino sono spesso al centro di storie basate su fatti realmente accaduti e di notevole impatto visivo e drammatico.
Spesso abbiamo visto film tratti da videogiochi di successo e di contro anche film che hanno ispirato giochi più o meno fortunati. Si pensi ad esempio a serial come Alien, Star Wars, Indiana Jones o lo stesso Jurassic Park. Steven Spielberg in effetti ha sempre dato l’impressione, al pari di Joe Dante, di essere un autore e un regista con una spiccata capacità ludica e immaginifica.
Il filone dei film ispirati o tratti dai giochi e viceversa
Non è però un caso se il cinema di Robert Zemeckis, altro grande autore anni ottanta, sia stato capace di ispirare un certo filone di videogames di azione e di avventura che ancora oggi si può vedere nei titoli cult preferiti dagli appassionati di gaming. Un filone a cui possiamo inoltre aggiungere autori contemporanei quali Peter Jackson e Guillermo Del Toro. I film basati o ispirati sui giochi sono davvero numerosi, già solo dando un’occhiata alle proposte di piattaforme come Prime Video, Netflix e Disney Plus, dove possiamo vedere opere come Free Guy – Eroe per gioco, Pixels del 2015 con Adam Sandler o Edge of Tomorrow con Tom Cruise e The Tomorrow War con Chris Pratt. Quatto titoli dove il confine tra cinema e gioco (di genere diverso) è diventato sempre più labile.
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