Funghi, come e dove trovarli: ecco i consigli dell’esperto | EPISODIO 1

di Dueotto – redazione@ilparmense.net Inizia oggi, con l’avvento di settembre, un esclusivo appuntamento dedicato al mondo dei…

funghi porcini

di Dueotto – redazione@ilparmense.net

Inizia oggi, con l’avvento di settembre, un esclusivo appuntamento dedicato al mondo dei funghi. Questa mini rubrica, costituita da cinque episodi, sarà curata da un lettore del nostro giornale, esperto di funghi e storico membro del Forum del Fungo di Borgotaro. Il suo nickname è Dueotto e ci fornirà dei preziosissimi consigli e delle bellissime foto sull’oggetto di ricerca fungina più amato: il Boletus Edulis, ovvero il fungo porcino comune e il più ricercato delle nostre valli.

Nel ricordare le buone regole di rispetto dell’ambiente e dei regolamenti sulla raccolta è opportuno ricordare di astenersi dal consumare funghi di cui non si conoscono bene le caratteristiche o per i quali si è incerti. Il nostro viaggio all’interno del mondo dei funghi ci porterà a scoprire le 5 specie più pregiate: le 4 qualità di porcino e l’ovolo buono. Si inizia con il porcino più conosciuto da parte dei ricercatori: il Boletus Edulis.

Viene comunemente chiamato il “Fons dal Fréd” nei nostri appennini. In realtà nelle annate piovose comincia a comparire già dal mese di agosto, ma qualche raro esemplare si può rintracciare anche in primavera, maggio e giugno, fino a quando le temperature rimangono basse. La sua comparsa può prolungarsi fino al mese di dicembre, fino alle prime gelate e – solo in alcuni casi – anche oltre, sopratto per gli esemplari che rimangono a ripararsi sotto le foglie.

Il suo habitat è vastissimo, praticamente si trova in tutte le principali specie arboree: castagno, faggio e abete in particolare (non dimentichiamo che il nostro appennino è ricco di abetaie impiantate nei decenni scorsi). Anche il microambiente in cui cresce è dei più vari: si può trovare nascosto nel fogliame; nell’erba dei pascoli più elevati; nel mirtillo; nel sottobosco di aghi delle abetaie; nel muschio; nei cespugli di erica.

Le caratteristiche morfologiche variano moltissimo in base all’età, all’habitat e alla stagione, con tonalità praticamente bianche se è molto giovane o nascosto sotto le foglie. Assume un colorito marroncino chiaro nel pieno della stagione, marrone scuro durante i primi freddi. Probabilmente è il porcino più conosciuto nel nostro appennino, commercialmente quotatissimo per la carne soda che ne limita la deperibilità e l’attacco delle larve. Dal punto di vista culinario è buonissimo anche se inferiore ad altre specie che vedremo nei prossimi appuntamenti“.

© riproduzione riservata