Fidenza Village, l’aggressore è Hermes Ferrari: lo “sciamano” di Montecitorio
L’aggressore del Fidenza Village, il cui video circola in rete all’impazzata, ha un nome e un cognome. Si tratta di Hermes Ferrari, lo “sciamano” di Montecitorio vestito e truccato come Jake Angeli, l’assalitore di Capitol Hill dello scorso gennaio. Ferrari, 51enne originario di Scandiano e proprietario di una pizzeria di Modena, è salito alla ribalta della cronaca dopo che aveva dichiarato di aver sempre tenuto aperto il suo locale nonostante i divieti anti-Covid. In un video diffuso da Repubblica Bologna, si notano i suoi clienti che inneggiano alla “Libertà”. Il 6 aprile scorso è stato protagonista degli scontri di fronte alla Camera dei Deputati di Montecitorio a Roma, in cui, appunto, aveva assunto le sembianze dello “sciamano”. In quell’occasione dichiarò di essere stato più volte preso a manganellate in testa, sul braccio e sulla schiena.
Come ricorda Il Fatto Quotidiano, Hermes Ferrari, non è nuovo ad episodio di violenza: le cronache locali lo ricordano per le sue condotte aggressive, che gli sono valse denunce ed arresti. A marzo 2012 è stato condannato per aver picchiato un vicino di casa: il motivo della lite, in quel frangente, era l’auto parcheggiata male. A giugno 2012 ha picchiato per strada il console emerito della repubblica d’Albania Angelo Santoro, colpevole secondo lui di “avere camminato troppo lentamente sulle strisce pedonali”.
Nel 2018, invece, in seguito alle deposizioni di Antonio Valerio – collaboratore di giustizia – nell’aula bunker di Reggio Emilia, il nome di Ferrari emerge durante le udienze del maxi processo Aemilia che ha messo con le spalle al muro la ‘ndrangheta della cosca Grande Aracri-Sarcone. Valerio infatti cita i nomi di alcuni imprenditori individuati come amici della cosca: “Ci sono Omar Costi, Marco Gibertini, Mirco Salsi, Berni quello dei sottaceti, Hermes Ferrari. Facevano attività con tutto quel gruppo lì e facevano truffe, facevano operazioni importanti…”. Tuttavia Ferrari non è mai stato indagato per quei fatti. Lo stesso Antonio Valerio accusò Hermes Ferrari di aver partecipato anche a una truffa ai danni dei dirigenti della Reggiana Calcio, ma pure in quel caso non ci fu nessuna indagine in merito.