Fontevivo, scontro tra Comune e Farmacia tra accuse di patti non rispettati ed insolvenze
Dibattito acceso a Fontevivo tra la Dottoressa Miriam Iezzi e l’Amministrazione Comunale per la revoca…
Dibattito acceso a Fontevivo tra la Dottoressa Miriam Iezzi e l’Amministrazione Comunale per la revoca delle concessioni della farmacia Comunale. A rendere la questione nota, proprio Miriam Iezzi che, lo scorso 9 aprile, ha pubblicato sulla pagina Facebook della Farmacia un video di denuncia nei confronti del sindaco Tommaso Fiazza e della Giunta Comunale. Secondo la Iezzi la vicenda ha inizio nel 2016 quando, a causa dei debiti sopraggiunti per il calo del traffico dei clienti, richiede un abbassamento dell’affitto, che ad oggi risulta essere di 4000 euro al mese e un rinnovo del contratto per i successivi 15 anni. “Al termine di questa trattativa – dichiara la Dottoressa – il sindaco Tommaso Fiazza, mi scrive una lettera il 10 luglio 2019 su carta intestata del Comune e in nome e per conto dell’Amministrazione Comunale dove rispondeva alle mie richieste abbassando l’affitto a 20.000 euro l’anno e rinnovando il contratto per i successivi 15 anni. Nonostante la proposta non mi fosse molto vantaggiosa, ho deciso di accettare in quanto mi avrebbe consentito di rientrare nel debito. La sorpresa più grande l’ho ricevuta il 4 agosto 2020, quando il Sindaco mi scrive una lettera con carta intestata in cui si rimangia tutte le promesse fatte il luglio scorso dicendomi che non esistevano le condizioni per il rinnovo del contratto.” Continua dicendo “Se non posso fidarmi delle parole del mio Sindaco, di cosa mi posso fidare?”. La Dottoressa dichiara di aver continuato il lavoro in farmacia per amore di Fontevivo riuscendo a rivalutare una farmacia che con il tempo è divenuta simbolo della città, “un laboratorio di persone che lavoravano con sinergia per la prevenzione sanitaria”. Annuncia anche che sarà costretta a chiudere se non si troverà una soluzione accettabile.
In risposta alle incisive parole della Dottorezza Iezzi, il sindaco di Fontevivo Tommaso Fiazza ribatte il 10 aprile con una dichiarazione fatta sulla sua pagina Facebook dicendo che la farmacia versava già da tempo in una situazione debitoria e che l’Amministrazione Comunale è sempre stata disponibile ad un incontro per un risanamento della situazione generale. “Ad oggi sono pendenti varie cause legali, bisognerà attendere quindi che la giustizia faccia il suo corso. Ci tengo ad evidenziare che il nuovo contratto verrà perfezionato attraverso un bando pubblico secondo i principi che governano la Pubblica Amministrazione. L’impegno nei confronti dei cittadini è adoperarmi affinché Fontevivo abbia sempre un presidio farmaceutico”.
Il gruppo consiliare di minoranza Uniti per Fontevivo con Luca Bussolati, Anna Tiberti, Paola Zilli, Enrico Boselli il 10 aprile ha sottolineato che la farmacia chiuderà i battenti fin quando il Sindaco e l’Amministrazione non decideranno come muoversi. “La Dott.ssa Iezzi ha rilanciato un’attività, prima carente, aumentando e migliorando i servizi resi. Fin dall’inizio del nostro mandato abbiamo voluto riprendere il lavoro di richiesta e sollecitazione già avviato nel corso della precedente amministrazione da tutti i gruppi di minoranza, auspicando una revisione del contratto che consentisse la continuità nella gestione e il recupero della situazione debitoria. Da molto tempo, infatti la Giunta Comunale è a conoscenza delle difficoltà della farmacia; difficoltà che la dott.ssa Iezzi non ha mai nascosto. Senza alcuna polemica, chiediamo al Sindaco e alla Giunta di chiarire le proprie intenzioni sulla immediata gestione della farmacia e soprattutto su quella futura.”
L’ultima risposta della Farmacia
Ieri, 12 aprile, la Dottoressa risponde alle parole del sindaco dichiarando “Vi assicuro che farò di tutto perché i cittadini possano avere i servizi della farmacia, i medicinali e le cure di cui hanno bisogno senza interruzioni. Ho messo nella farmacia, tra investimenti e affitto, oltre 600 mila euro. Per farlo mi sono dovuta indebitare fino al collo con la speranza che un giorno, con la mia dedizione e il mio lavoro, sarei riuscita a ripagare tutto. Per sostenere i costi e gli interessi sul debito, dal 2019 non percepisco alcuno tipo di stipendio fisso da direttrice. Il Comune ne esige subito altri 110 mila e altri ancora nei prossimi mesi. Tutti questi soldi non avrei dovuto pagarli se il Comune avesse tenuto fede a quanto il Sindaco mi ha scritto il 10 luglio 2019. Oggi continuo a dover pagare 47 mila euro di affitto anziché i 20 mila che mi erano stati proposti”. Ribadisce come la somma da versare sia spropositata a differenza dell’affitto che i paesi limitrofi pagano di 13 mila euro annui. “Ho il più grande rispetto per il Sindaco, per la Giunta e tutta l’Amministrazione. Chiedo però lo stesso rispetto”.