Domani c’è il Lecce, Pecchia: “Andiamo a prendere quello che abbiamo lasciato”

Domani c'è il Lecce, Pecchia: "Andiamo a prendere quello che abbiamo lasciato"

Credits Photo Parma Calcio

Le dichiarazioni dell’allenatore del Parma Calcio Fabio Pecchia, durante la conferenza stampa di presentazione della ventitreesima giornata di campionato contro il Lecce, rilasciate nella sala stampa del Mutti Training Center di Collecchio.
“Abbiamo metabolizzato e abbiamo analizzato le tante cose positive e negative della gara contro il Milan. Ora, però, dobbiamo pensare a quello che dobbiamo fare contro il Lecce e quello che bisogna migliorare per andarci a prendere la vittoria, perché evidente quanto fatto di buono non è servito. La partita è sempre quella che abbiamo di fronte. E lo abbiamo dimostrato, noi siamo andati a Milano perché volevamo giocare quella partita. Contro il Lecce c’è la partita, che diventa la partita. La classifica dice che abbiamo pari punti, abbiamo lo stesso percorso. Contro il Lecce ripeto è la partita e noi ce la vogliamo giocare sul campo per vincere. La serenità me la dà la squadra e il modo in cui ha lavorato in settimana e nella settimana prima di Milano. Recuperare i calciatori, recuperare la condizione e l’entusiasmo questo lo abbiamo fatto. Noi usciamo da tre stadi: Napoli, Torino e Milano con grandissima amarezza, con rabbia. Se vogliamo vincere le partite, in questo caso contro il Lecce, dobbiamo fare qualcosa di più qualcosa e di meglio. E tutti insieme. Se ce la dobbiamo andare a prendere, abbiamo bisogno di tutti. La squadra la vedo con energia, con fiducia ed entusiasmo, ora bisogna mettere tutto sul campo contro il Lecce. Abbiamo avuto tante risposte dal nostro pubblico, si è creato un bel rapporto. In un momento così, dico ai ragazzi di trasmettere emozioni sul campo. A volte ci siamo riusciti, altre no, ma se vogliamo andarci a prendere qualcosa di importante noi abbiamo bisogno di tutti e tutti insieme dobbiamo andarcela a prendere.

La squadra deve avere la mentalità di entrare in campo, giocare con voglia, energia e leggerezza che abbiamo mostrato su campi importanti perché sennò non si possono fare due gol e creare tante situazioni. Se uno pensa in modo pessimistico certe cose non si fanno. Contro il Lecce voglio la squadra la voglio proiettata per la vittoria. Le partite come quella contro il Milan sono cose che rimangono nella testa, nei ricordi di ognuno di noi. È una gara giocata per 91’ e 30 secondi e poi ti ritrovi a casa con quel tipo di risultato. Sono situazioni che succedono. Anche in Champions è accaduto ieri, squadra di un certo spessore che prendono gol in due minuti. La squadra deve continuare a lavorare e insistere. Deve avere fiducia e crederci perché per 91’ quelle prestazioni non sono casuali, ma bravura e capacità.

Hernani è al pit-stop, è uscito in una condizione non perfetta (a Milano, nda), quindi credo che non lo avremo, però una cosa positiva: Estévez ha una settimana di allenamento in più, e anche Bernabé vederlo in mezzo al campo è un piacere dopo il lungo periodo che ha fatto fuori. Infatti, Bernabé contro il Lecce sarà del gruppo perché abbiamo bisogno che lui riprenda a vivere quello che è il sentimento vivo dello spogliatoio e delle partite. Simon Sohm sta facendo un grande campionato ma voglio ancora di più perché è in grado di farlo.

Man si è fermato, rispetto a domenica contro il Milan perdiamo tre calciatori importanti, ma lo sapevamo che questo mese sarebbe stato impegnativo, un mese che vale doppio, triplo, perché ci sono tante cose che si accumulano e mi appello ancora di più al gruppo perché dobbiamo affrontare le partite e quelli che ci devono essere devono esserci con entusiasmo. C’è poco da fare per quelli che non ci sono. Puntiamo tutto su quelli che ci sono, che sono vivi e sani.

La partita di Milan (Djurić, nda) che non è stata semplice per tipo di partita tattica e per come si è sviluppata. Per lui è stato un nuovo inserimento, una nuova gara con un nuovo gruppo, un nuovo lavoro. Lui è importante perché è un riferimento perché permette di togliere tanto peso ai nostri attaccanti, è un punto di riferimento, ci dà un’alternativa importante e dobbiamo saperla utilizzare. Per Angelo (Bonny nda) sappiamo che la condizione è dettata un po’ dall’influenza, è stato qualche giorno fermo, vediamo se riusciamo a recuperarlo a pieno perché per me è una valida alternativa a Djurić. È una bella soluzione giocare con Djurić e Angelo oppure come abbiamo sempre giocato solo con Angelo punta. Sono opzioni valide entrambe. La valutazione da fare per farli giocare insieme è se stanno bene. Ma anche di tutto il reparto offensivo, di come va strutturato (il reparto offensivo, nda) perché cambia molto avere due calciatori così. Anche la squadra deve avere una struttura idonea a supportare una coppia d’attacco così. Per me sono complementari e possono giocare insieme. La condizione di Milan mi sembra abbastanza buona, ma anche quella di Angelo.

Come terzino destro per l’assenza di Delprato abbiamo la soluzione di Hainaut, che ha ricoperto tante volte quel ruolo giocando anche delle partite importanti, a Torino, a Como, ma c’è anche Leoni, vediamo quali possono essere le soluzioni. Vedremo. Il modulo fisso? Sono due soluzioni diverse: il 4-4-2 e quella con il trequartista e quella che sceglierò di volta in volta è dettato dal tipo di gara, dall’avversario ma anche dalla condizione individuale di ogni mio calciatore perché li scelgo anche e soprattutto durante quello che vedo in settimana e in base a quello devo trovare il mosaico giusto, l’equilibrio giusto perché al di là della linea di difesa e del centrocampo, per tutto quello che c’è davanti va fatta una valutazione di reparto, non del singolo. Ribadisco, due soluzioni valide ed è un vantaggio per me averle. Ondrejka? Se è pronto Ondrejka dipende da quello che succede, lui dal punto di vista fisico arriva da un campionato dove ha giocato l’ultima partita quasi per intero, quindi è allenato. Tenerlo dentro in un contesto di squadra… Mi piace il suo inserimento, è un calciatore che ha delle qualità importanti, negli ultimi 30 metri è in grado di chiudere, ma anche mandare i compagni in gol. Se sarà pronto… Ma non possiamo aspettare troppo tempo”.