Covid-19, il racconto della Croce Rossa: “Troppa leggerezza, serve proteggersi”| INTERVISTA

Più di 60 mila morti nel nostro paese e i contagi che non si fermano….

Più di 60 mila morti nel nostro paese e i contagi che non si fermano. Dopo l’apparente tregua estiva infatti, il Coronavirus ha iniziato di nuovo ad accelerare la sua corsa e da inizio ottobre si è iniziato a parlare della temuta “seconda ondata”. L’Emilia-Romagna è stata da subito una delle regioni più colpite e nel bollettino del 7 dicembre si leggono 57 deceduti per Covid e un incremento di 1562 casi positivi, al secondo posto dopo il Veneto nella scala dei contagi in Italia. Fin dall’inizio medici, infermieri e volontari sono stati attivi in prima linea per curare e aiutare i contagiati. Per questo abbiamo deciso di intervistare la Croce Rossa di Parma (con cui avevamo già parlato a giugno) che continua il suo lavoro sul territorio, cercando di capire quali sono le differenze con la prima ondata primaverile e quali servizi stanno offrendo a chi ha bisogno di aiuto.

Assistenza domiciliare, consegna della spesa o delle medicine, servizio in ambulanza: una pandemia come quella del Covid-19 non fa vedere i suoi effetti soltanto tra le corsie degli ospedali. Ci sono persone isolate, anche a causa delle misure governative anti-spostamenti, che hanno bisogno di cura e assistenza. Inoltre, le persone sottoposte a regime di quarantena sono impossibilitate a muoversi. Per tutti loro quindi, la Croce Rossa Italiana è attiva con la campagna “Il Tempo della Gentilezza“, come spiega il Presidente Giuseppe Zammarchi. Inoltre, è attivo anche un nuovo numero verde (800 10 18 18), che si va ad affiancare al numero verde nazionale CRI per le Persone (800 06 55 10), in questo modo ci sarà “un contatto più diretto con la sede per tutti i cittadini di Parma, ma anche della provincia“. Il numero è attivo dal lunedì al sabato dalle 7.30 alle 20.00, e grazie ad esso si può accedere ai servizi, tra cui anche il trasporto con mezzi attrezzati (pulmini o ambulanze), trasporti per persone affette da Covid.

“A marzo situazione più pesante, ma adesso c’è meno attenzione a proteggersi”

Il Presidente del Comitato di Parma spiega che i servizi della Croce Rossa sono attivi sempre e a prescindere da ogni emergenza sanitaria, anche questa estate, quando la diffusione del virus sembrava essersi calmata. “La situazione era più tranquilla nel periodo estivo, ma abbiamo sempre avuto persone che necessitavano della nostra assistenza. Il virus non ha mai smesso di circolare“. Tuttavia, quando a inizio autunno i casi positivi iniziavano a risalire, la CRI era pronta ad affrontare l’emergenza: “Rispetto alla scorsa primavera la situazione è completamente diversa;” spiega Zammarchi, “l’intero sistema sanitario è organizzato in maniera estremamente efficiente, perché l’esperienza dei mesi scorsi ha permesso di gestire questa nuova ondata senza andare a gravare sul sistema sanitario di emergenza“.

La Croce Rossa di Parma infatti, ha adesso un numero di mezzi dedicato al soccorso standard, mentre a marzo svariati mezzi erano dedicati agli interventi Covid. “Vi è per contro un aumento dei servizi di trasporto ordinari, anche per il trasferimento dei pazienti adottato per mantenere sotto controllo la situazione degli ospedali della nostra zona“. E continua il Presidente: “L’importante è essere pronti a gestire un eventuale aumento di lavoro, che ovviamente non auspichiamo“. A marzo la popolazione è stata colpita di sorpresa e “nessuno si sarebbe mai immaginato di vivere un’esperienza di questo tipo, da film“. Tuttavia, qualche differenza c’è. Secondo Zammarchi stiamo assistendo a una reazione opposta nelle persone stesse.

Se a marzo la situazione era più pesante, adesso c’è fondamentalmente meno attenzione a proteggersi;” confessa il numero uno della CRI di Parma, “rispetto alla prima ondata c’è più leggerezza nell’affrontare questo aumento dei casi e questo è pericoloso: in attesa dei vaccini l’unica vera arma che abbiamo per contenere questo virus è l’autoprotezione“. D’altro canto però, c’è la grande richiesta nel voler aiutare le persone in bisogno, dato che stanno aumentando le iscrizioni di volontariato nella Croce Rossa. Da inizio pandemia gli oltre 800 volontari hanno svolto i servizi ordinari, ma già altre nuove 80 persone hanno recentemente completato un corso per diventare volontari. E l’ingrandimento del mondo del volontariato della CRI continua: “Abbiamo ulteriori richieste di adesione e cercheremo di organizzare nuovi corsi al più presto“.

© riproduzione riservata