Correggio, le sue opere e il legame con Parma: culla creativa di un’arte immortale

È stato uno dei pittori rinascimentali più importanti del nostro Paese. Il Correggio, nome d’arte…

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È stato uno dei pittori rinascimentali più importanti del nostro Paese. Il Correggio, nome d’arte di Antonio Allegri, nacque nella provincia di Reggio Emilia nel 1489. Della sua produzione artistica si ricordano soprattutto le opere di Parma, città in cui visse per molto tempo, e da cui accinse massimo stimolo per i suoi capolavori. Leonardo, Raffaello, Michelangelo e Mantegna sono i “grandi maestri” che lo hanno ispirato, ma Correggio stesso è stato capace di crearsi un proprio stile originale, che funge nel panorama artistico del nostro Paese come congiunzione tra il Rinascimento e il Barocco. Oggi 5 marzo cade l’anniversario della sua morte, avvenuta nel 1534, occasione per rendere omaggio ai capolavori che l’artista ha lasciato ai ducali.

Nei primi anni del Cinquecento l’arte del Correggio si caratterizza per gli stessi tratti pittorici di Mantegna, e dopo il suo viaggio a Roma si nota l’influenza che ricevette da Raffaello e Michelangelo. Allora il pittore viveva ancora nella città di natale, che comunque era un centro culturale attivo e stimolante. Il suo periodo più produttivo però, fu a Parma, che inaugurò una nuova fase della sua immensa produzione. Correggio fu attivo nella città ducale a partire dal 1520, inaugurando questo nuovo inizio con il “Ritratto di dama”, che oggi si trova all’Ermitage di San Pietroburgo. La sua grande impresa pittorica di quegli anni fu però la Camera della Badessa, nel Monastero di San Paolo. L’opera si trova nell’appartamento appartenuto alla badessa Giovanna da Piacenza: si tratta di una volta con sedici spicchi, dipinta con immagini allegoriche, personificazioni di forze universali e impulsi individuali.

L’opera ebbe grandissimo successo, dimostrando la grandezza del pittore al territorio parmense. Subito dopo infatti, gli fu commissionata la decorazione della chiesa di San Giovanni Evangelista, di cui oggi resta l’affresco della cupola con la Visione di San Giovanni, mentre un’altra parte dell’opera è oggi conservata nella Galleria Nazionale di Parma. Già in queste opere si può notare la personalità stilistica del Correggio, che usando lo sfondato, quindi la simulazione di un cielo aperto con figure di apostoli a fare da corona, dimostra la sua abilità di saper gestire le figure in scorcio e di saper utilizzare la prospettiva e dare profondità al dipinto. Di conseguenza arrivarono commissioni sempre più prestigiose: pochi anni dopo infatti eseguì i capolavori Compianto sul Cristo morto e il Martirio dei quattro santi, due tele parietali, oggi alla Galleria Nazionale di Parma.

Arrivò in seguito anche la commissione per decorare la Cattedrale di Parma. Il Correggio dipinse infatti la cupola dal 1524 e raffigurò l’Assunzione della Vergine, con una moltitudine di angeli disposti in forma di vortice che accompagnano la discesa della Madonna. L’effetto che si crea è quello di una totalità di figure e di una scena corale, in cui il pittore ha espresso l’uso di tinte chiare per un tutto armonico. Oggi a Parma altre sue opere sono conservate in Galleria Nazionale presso il Palazzo della Pilotta: in città quindi, molti siti ripercorrono la produzione artistica del maestro nato in terra emiliana. La città Capitale della cultura può godere del fascino degli affreschi del pittore che con la sua originalità e capacità di invenzione illusionistica, ha dato un contributo fondamentale a tutta l’arte del Rinascimento italiano.

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