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Cassa integrazione: in aumento le ore in provincia di Parma

Il settore manifatturiero quello maggiormente colpito: quasi raddoppiate le ore rispetto al 2023

Influenzato dall’andamento particolarmente negativo dei mesi di gennaio, maggio e giugno, è negativo – rispetto allo scorso anno – il bilancio relativo alle ore di cassa integrazione autorizzate in provincia di Parma nei primi nove mesi dell’anno in corso. Le analisi dell’Ufficio studi della Camera di Commercio dell’Emilia sui dati Inps, infatti, evidenziano un sensibile incremento della Cig ordinaria, salita a 1.277.363 di ore autorizzate rispetto alle 663.801 ore dello stesso periodo del 2023, mentre si è ridotto il peso di quella straordinaria, passata da 86.987 a 25.192 ore. 

Rispetto ai primi nove mesi del 2023, dunque, le ore di cassa integrazione ordinaria sono quasi raddoppiate, e i citati mesi di gennaio (mese record con 317.916 ore), maggio e giugno hanno pesato, su questo bilancio, per ben 730.926 ore di cassa integrazione ordinaria, con un rientro dei valori nei successivi mesi di luglio e agosto. Il rallentamento si è però limitato a questi due mesi estivi, mentre a settembre si è registrato un nuovo balzo a 238.476 ore autorizzate per la cassa integrazione ordinaria, facendo segnare un saldo complessivo di Cig ordinaria e straordinaria che, già nei primi nove mesi del 2024, è di poco inferiore al dato dell’intero 2023 (37.000 ore in meno).

Il maggior ricorso alla cassa integrazione è da ascrivere, ovviamente, al comparto manifatturiero, che ha fatto ricorso a  1.171.936 ore di cassa integrazione ordinaria e a 20.200 di straordinaria. 

La fase di difficoltà dell’industria – sottolinea il vicepresidente vicario della Camera di Commercio dell’Emilia, l’imprenditore parmense Vittorio Dall’Aglio – è evidenziata anche dalle previsioni relative all’andamento della produzione a fine 2024, che indicano un calo dello 0,8% a fronte di un aumento del Pil provinciale che dovrebbe attestarsi all’1%”. 

“E’ evidente, su questa dinamica, il peso dell’andamento delle esportazioni che – sottolinea Dall’Aglio – sono previste in calo dell’1,1% a fine anno, nonostante il buon andamento dell’agroalimentare”. “Restano particolarmente rilevanti – in questa situazione – i dati in aumento previsti per l’occupazione (+1,5%) e il reddito delle famiglie (+4,5%), ma è evidente che servono sostegni per un’industria che è soggetta ad una forte instabilità degli ordinativi interni ed esteri e che, nonostante questo, continua ad investire”. “Proprio di una propensione all’investimento che non viene meno – conclude Dall’Aglio – abbiamo conferma dalle domande pervenute sui bandi della Camera di Commercio dell’Emilia; nello scorso mese di luglio, infatti, abbiamo raddoppiato le risorse messe a disposizione del tessuto imprenditoriale a fronte di domande che, complessivamente, hanno superato il valore di 9 milioni di euro, con punte particolarmente rilevanti per due dei più importanti fattori legati alla crescita della competitività: l’innovazione digitale e l’internazionalizzazione, con domande che valgono oltre i due terzi sul totale“.