La Candelora: festa tradizionale che illumina la via dell’uomo
Il 2 febbraio si celebra la Presentazione al Tempio di Gesù: le candele vengono benedette e si va in processione
PARMA | Regalare una candela, nel simbolisno liturgico cattolico, è un gesto di buon auspicio che si compie nei confroni dei neogenitori. La fiammella sprigionata dallo stoppino richiama la vita appena accesasi nel corpo del neonato. La convinzione, è quella per cui ricevere la candela per mano del sacerdote, conferisca particolari poteri contro le forze del male e gli spiriti negativi.
Il giorno in cui si compie il rito, in cui le candele vengono benedette prima della processione, è la Candelora (o Sériola). È il momento in cui la “Luce” illumina il cammino dell’uomo. Il momento è solenne ed è ancora molto sentito soprattutto nelle zone di montagna e di collina del parmense (Bannone, Casaltone, Felino, Marano, Neviano de Rossi, Oppiano, Ravadese, Rivalta, Santa Maria del Piano, Vicomero).
La terminologia di questa festa tradizionale dipende molto dagli spostamenti sulla carta geografica d’Italia. A Parma viene definita “sériola” dal dialettale “sera”, cioè la “cera” di cui è costituita la candela stessa.
Previsioni meteo ante litteram
Il giorno della Candelora nella credenza popolare è sempre stato un momento in cui si tentava di capire l’andamento meteorologico stagionale.
“Se la candlen’na la fa ciär a gh’è märs ch’al torna znär”, oppure, “Cuand a pióva ala Serióla, da l’invär’n a sèmma fóra“. Che tradotte significano: “Se la candelina fa luce chiara, marzo tornerà gennaio“, ovvero le temperature saranno di nuovo rigide. Mentre, “quando piove alla Sériola, dall’inverno siamo fuori“.
La Festa della Candelora, come si evince dalla saggezza popolare di questi proverbi in dialetto, mostra l’andamento dei mesi successivi: se il 2 febbraio il meteo sarà bello e con il sole, allora l’inverno durerà ancora a lungo; se, invece, piove o nevica l’inverno è al termine e arriva la bella stagione primaverile. Ma secondo questa poesia: