”Ben venga Maggio”: omaggio all’Appennino alla Casa della Musica
Erano la musica, il ballo e il canto a segnare i momenti più importanti della vita delle…

Erano la musica, il ballo e il canto a segnare i momenti più importanti della vita delle genti ed i cicli delle stagioni dell’Appennino. Casa della Musica sabato 11 maggio dalle ore 18 vuole salutare l’arrivo della primavera con la tradizione delgruppo musicale Enerbia. Lo spettacolo sarà l’anteprima della rassegna “Sentieri Sonori dal Po all’Appennino“. Il concerto dal titolo “Ben venga maggio” avrà come protagonista il gruppo Enerbia e permetterà di scoprire la musica dell’Appennino Emiliano, fatta di strumenti originali, come la piva, antica cornamusa a due bordoni, insieme al repertorio di danze e di canti di inesausta bellezza che ancora risuonano durante le feste del Cantamaggio.
Molti brani del repertorio antico e popolare sono infatti legati al rifiorire della natura in Primavera. Ancora oggi è possibile assistere a riti calendariali che segnano il ritorno della bella stagione con canti, danze e questue di cibo. Le feste iniziano nel periodo pasquale e proseguono in estate con allegri balli nei borghi più appartati. Il concerto vuole far rivivere queste atmosfere nel cuore di Parma: saranno presentate le antiche danze di gruppo in cerchio, che fanno parte del repertorio originale delle Quattro Province, tra cui gighe, piane, alessandrine e sestrine, a cui saranno accostati brani dalle raccolte anonime di danze che trovano una prima sistematizzazione e trascrizione tra Cinquecento e Seicento per diffondersi poi in tutta Europa. Chiuderanno il programma delicati valzer tardo ottocenteschi, legati alle serenate notturna e alle festa campestre: sono le atmosfere delle feste nelle corti rurali della pianura, quelle raccontate da celebri film quali Novecento di Bernardo Bertolucci e I cento chiodi di Ermanno Olmi. Anche le splendide canzoni popolari evocheranno i fiori con la loro simbologia, l’ebbrezza del vino e dell’amore.
Lo strumentario è tra i protagonisti del concerto con l’uso degli straordinari strumenti che sono una delle peculiarità della tradizione dell’Appennino emiliano. Risuonerà il timbro pastorale della piva, la cornamusa a due bordoni, insieme a quello più boschivo dell’oboe popolare, ancora oggi utilizzati nel repertorio di danza insieme a quello più dolce de violino, accompagnati da chitarra e fisarmonica.
Un concerto con il sostegno del Comune di Parma e della Fondazione Cariparma che annovera altre partnership, in primis quella con la Comunità di San Francesco del Prato. Proprio San Francesco del Prato accoglierà infatti il secondo appuntamento della rassegna il 16 giugno, nella settimana di eventi previsti per il solstizio d’estate, dopo il successo del concerto-evento del 26 dicembre scorso. Tra le altre collaborazioni quella con il Museo Guatelli, con l’AEVF, con il Cammino Val Ceno e la Via degli Abati.