È polemica sulla sala di preghiera musulmana aperta all’Università di Parma
Protesta di atei e agnostici contro la sala di preghiera musulmana; “l’Università toglie risorse all’insegnamento per compiacere le confessioni religiose”
Protesta dell’Unione Atei e Agnostici contro l’apertura della sala di preghiera musulmana a Parma: “l’Università toglie risorse all’insegnamento per compiacere le confessioni religiose“
PARMA | Dura presa di posizione dell’Unione degli Atei e Agnostici Razionalistici (Uaar) di Parma contro la decisione dell’Università di concedere nuovi spazi religiosi all’interno dell’Ateneo; in contrasto – secondo l’Uaar – con la laicità di un’istituzione statale. In questo caso, a suscitare le polemiche, è la nuova sala di preghiera musulmana situata nel plesso di via D’Azeglio.
Le parole dell’Uaar: “I luoghi di culto all’Università sono un’evidente violazione della laicità“
“Apprendiamo con notevole rammarico – spiegano dall’Unione – dell’apertura, presso il plesso universitario di Lettere in via d’Azeglio, di una sala di preghiera per studenti musulmani che si aggiunge a una cappella cattolica precedentemente istituita all’interno del Campus Universitario. La presenza di luoghi di culto all’interno dell’università è un’evidente violazione della laicità, elemento che dovrebbe essere un pilastro di un’istituzione statale come è il nostro ateneo”.
“Forse i suoi amministratori non hanno ben chiaro il concetto di laicità e pensano erroneamente che il suo rispetto passi per l’elargizione di spazi a tutti i credi e a tutte le confessioni che ne facciano richiesta, quando invece la laicità di un istituto pubblico consiste semplicemente nel tenere fuori dalle proprie attività qualsiasi iniziativa che abbia lo scopo di sostenere e promuovere il credo religioso“, così la nota del Circolo di Parma.
Infatti, nonostante l’inaugurazione della sala fosse stata accompagnata e legittimata da un seminario sul valore del dialogo nella società multiculturale; l’Uaar nonostante sia “in prima fila nel riconoscere l’importanza del dialogo e dell’apertura verso culture e tradizioni differenti“, ritiene che “i principi di laicità dello stato e delle sue istituzioni non possano essere intaccati in alcun modo“. Ed è quindi “intollerabile – prosegue l’Uaar – la conversione di preziosi spazi universitari a luoghi di culto nell’attuale contesto dei continui tagli dei fondi pubblici che rendono sempre più arduo fornire aule, attrezzatura e didattica adeguate a tutti gli studenti iscritti all’ateneo”.
La speranza dell’Uaar per il futuro
L’invito dell’Uaar è quindi che “l’Università di Parma, pubblica e laica, valuti la possibilità di affermare con forza il principio di laicità e di riconvertire quindi i luoghi oggi affidati alle confessioni religiose in aule per la didattica, per lo studio o per la ricerca“.